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1 Febbraio 2021

Nuove regole per il fine vita dei pannelli fotovoltaici

ecopv News

Dal sito web lanuovaecologia.it di Dicembre 2020,

https://www.lanuovaecologia.it/flp/lne/LNE_11-2020/?fbclid=IwAR1ZN33c2gjoKTRPEssuE3wAMBzIUHzeM6QD9h9IV0dF6IkD1IfyovtD70Q#page=100

Nuove regole per il fine vita dei pannelli fotovoltaici

Le installazioni di fotovoltaico in Italia stan­no procedendo a ritmo spedito, alla luce delle politiche di incentivo e delle modalità di spesa del Recovery fund, secondo le quali il 37 per cento degli investimenti dei Paesi che useranno le risorse UE dovrà essere “green”: hanno raggiunto un totale di 629 GW l’an­no scorso, con un aumento del 12% rispet­to al 2018. E il World Energy Outlook 2020 sostiene che il fotovoltaico sarà protagonista della crescita esponenziale delle rinnovabili. Mentre una enorme mole di pannelli è destinata ad arrivare a fine vita: circa 100 milioni di pezzi solo in Italia, un dato che da la misura di quanto sia importante la corretta gestione del fine vita. 

Nuove regole per il fine vita dei pannelli fv - la nuova ecologia
1 Febbraio 2021

Eco-PV progetta con ENEA un impianto di trattamento a zero emissioni

ecopv News

Dal sito web lanuovaecologia.it di Luglio/Agosto 2020,

https://www.lanuovaecologia.it/flp/lne/LNE_07-2020/?fbclid=IwAR26xXWEB-bJdipCHRhxgROmW1Eb43_eAb_awHBjEXprqTUpfqwKE_5aMAU#page=56

Eco-PV progetta con ENEA un impianto di trattamento a zero emissioni

Due bandi vinti insieme ad ENEA nel 2018 hanno consentito al Consorzio Eco-PV di realizzare un impianto di trattamento, per ora operativo in via sperimentale, a emissioni zero e dunque completamente ecosostenibile. Obiettivo della collaborazione tra Eco-PV ed ENEA è l’industrializzare un processo innovativo per il trattamento dei moduli fotovoltaici  a fine vita finalizzato al recupero, il più efficiente ed ecosostenibile possibile, delle materie prime seconde che riuscisse a realizzare le buone pratiche dell’economia circolare e dell’end-of-waste.

rivista la nuova ecologia progetto Eco-PV Enea
13 Novembre 2019

Eco-PV e PV Cycle presentano la rete PV HUB, che si rivolge a diversi attori del FV

ecopv News

Dalla rivista solare B2B

13/11/2019

http://www.solareb2b.it/pv-hub-rete-filiera/

Eco-PV e PV Cycle presentano la rete PV HUB, che si rivolge a diversi attori del FV

In occasione di Key Energy 2019, il consorzio Eco-PV in collaborazione con PV Cycle ha presentato PV HUB, una rete efficiente che garantisce tra le altre cose una compliance normativa e burocratica ai produttori, manutentori e proprietari di impianti fotovoltaici.

Tra i servizi offerti da PV HUB spicca la corretta gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita, con attenzione al recupero delle materie prime. La rete propone poi servizi di manutenzione straordinaria come check-in dell’impianto, analisi termografica, geolocalizzazione e rilevamento numeri di serie, lavaggio dei pannelli fotovoltaici e gestione del verde.

PV HUB supporta inoltre il cliente nella gestione delle pratiche GSE finalizzate all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per operare sull’impianto e offre una consulenza tecnico-legale seguendo le corrette procedure stabilite dalla legge.

Attraverso PV HUB, Eco-PV e PV Cycle vogliono mettere a disposizione le proprie esperienze per dare un contributo e offrire uno stimolo importante allo sviluppo internazionale dell’energia rinnovabile. «Abbiamo lavorato molti mesi per organizzare le attività e ora siamo pronti per mettere a disposizione i nostri interessanti servizi», commenta in una nota Eco-PV.

Eco-PV e PV Cycle presentano la rete PV HUB, che si rivolge a diversi attori del FV
1 Aprile 2019

Il recupero delle materie prime seconde da moduli fotovoltaici

ecopv News

Dalla rivista di FIRE “Gestione Energia” – Focus L’economia circolare nel sistema industriale n. 1/2019,
http://www.gestioneenergia.com/GEnuova/2019/gestioneenergia1/GE_n1_2019.pdf, pagg. 38, 41

Il recupero delle materie prime seconde da moduli fotovoltaici

Secondo il rapporto “End of Life: Solar Photovoltaic Panels” di IRENA (International Renewable Energy Agency) nel 2050 con circa 78 milioni di tonnellate di pannelli fotovoltaici a fine vita accumulati sarebbe possibile, in linea teorica, realizzare oltre 2 miliardi di nuovi pannelli fv e generare un giro di affari di 15 miliardi di dollari. Andando nel dettaglio, la stima sviluppata dall’agenzia prevede che dalle 250 mila tonnellate di rifiuti da pannelli fotovoltaici prodotte nel 2016, si passerà entro il 2030 a ben 1,7 milioni di tonnellate per arrivare a quota 70 milioni di tonnellate circa di moduli nel 2050. Sulla base di questo dato, si evince che la gestione del futuro fine vita dei moduli fotovoltaici può diventare una criticità ma può rappresentare anche un’opportunità che potrebbe dare vita a un giro di affari legato ai componenti recuperabili, per potenziali 450 milioni di dollari al 2030. Per quel che concerne il mercato italiano, dall’analisi dei dati degli impianti incentivati in Conto Energia, emerge una numerosità di impianti pari a 422.337 tra domestici e professionali, per un ammontare complessivo di circa 73.500.000 moduli fotovoltaici. 

A partire dalla seconda metà del 2016, il Consorzio ECO-PV ha gestito il fine vita di oltre 100.000 moduli fotovoltaici e alla luce di questa esperienza ha deciso di fare ricerca e sviluppo creando una sinergia con Enea che ha portato il progetto a vincere, nel 2018, il bando “Proof of Concept” indetto dalla stessa Enea e, a inizio 2019, il “Bando per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)” indetto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Ad oggi tutte le tecnologie utilizzate hanno comportato costi eccessivi dovuti al consumo di energia, alla durata eccessiva del trattamento e a un impatto ambientale significativo. Per questa ragione si è pensato di portare avanti un processo che tenesse conto di questi fattori considerando le prerogative del settore rifiuti dei materiali e quelle delle tematiche ambientali, senza dimenticare la questione della fattibilità economico-finanziaria dell’operazione stessa. Una volta giunti a fine vita, i moduli fotovoltaici devono essere smaltiti in conformità secondo quanto richiesto dalla Direttiva Europea sui Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Secondo la normativa europea 2012/19/EU, entro agosto 2018 dovrà essere recuperato dai moduli a fine vita l’85% del peso, che corrisponde a vetro e alluminio contenuti nei pannelli (Figura 1). Per limitare i rifiuti, in ottica di economia circolare, bisognerebbe recuperare e riciclare anche i materiali contenuti nel restante 15%, ovvero la parte costituita da celle, che contiene i materiali più preziosi come il silicio, l’argento e il rame.

Con le tecnologie attuali è possibile recuperare circa l’85% delle materie prime, per il restante 15%, costituito da polimeri, silicio delle celle, argento, altri metalli, il recupero ma necessita di ulteriori valutazioni di carattere tecnico ed economico. Esistono alcuni processi che sono fattibili tecnicamente, ma non sostenibili dal punto di vista economico né dal punto di vista ambientale. Naturalmente, il recupero del 100% delle materie prime o la produzione di nuovi prodotti potrebbero generare nuovi ricavi, ma anche nuovi investimenti, che devono essere attentamente valutati con considerazioni di tipo economico. In generale, si può distinguere tra soluzioni di riciclaggio a basso valore, che sono volte al recupero e al riciclo di alcune frazioni della distinta base del modulo, come quella vetrosa e dell’alluminio della cornice e soluzioni di riciclaggio ad alto valore, che consentono di valorizzare al massimo i rifiuti derivanti dai moduli a fine vita, recuperando anche i componenti di maggiore pregio in essi presenti. Questi ultimi sono rappresentati dal silicio (contenuto nei moduli in silicio cristallino), dai semiconduttori utilizzati nei pannelli a film sottile e dall’argento, usato soprattutto dalle tecnologie al silicio cristallino. Questi materiali devono essere valorizzati e reinseriti in nuovi processi produttivi.

Il recupero delle componenti metalliche dei pannelli risulta complesso e richiede trattamenti aggiuntivi, costosi e con un impatto sull’ambiente, mentre il recupero delle materie plastiche è di scarso valore. Lo scenario attuale indica che la strada da seguire per il recupero completo dei materiali valorizzabili è legata al recupero dei componenti metallici della matrice di celle, costituita dal tabbing ribbon (saldature), dal bussing ribbon (assemblaggio) e naturalmente, dalle celle stesse. Tale recupero attiene principalmente al rame (Cu), interno ai ribbon, all’argento (Ag), allo stagno (Sn) ed al piombo (Pb) delle paste saldanti impiegate industrialmente nei processi di nastratura (tabbing e bussing ribbon delle celle), al silicio (Si) dei wafer, all’alluminio (Al) e ancora all’argento (contatti elettrici) e negli strati antiriflesso delle celle. I maggiori produttori di pannelli PV hanno sperimentato diversi metodi per la separazione e il recupero dei vari materiali derivanti da pannelli PV a fine vita. Le varie tecnologie investigate si possono suddividere per tipologie, in trattamenti di tipo fisico (la triturazione con separazione per densità o magnetica dei metalli), chimico (attacco acido/alcalino o dissoluzione con solventi organici), e termico (la pirolisi, l’incenerimento, la fusione dei materiali polimerici). Il trattamento di tipo fisico ha problematiche legate al fatto che le materie prime seconde non hanno un elevato grado di purezza, dato che restano tracce di tutti i materiali durante la triturazione.

Il trattamento di tipo termico sembra una strada poco percorribile in quanto i polimeri utilizzati per la composizione dei moduli tendono ad indurirsi se sottoposti a alte temperature e il risultato che si ottiene è opposto a quello sperato: diventa ancora più difficile separare i materiali. Infine, nessuno dei processi di tipo chimico risulta attualmente conveniente a causa della complicata gestione dei prodotti chimici coinvolti e dei problemi connessi allo smaltimento degli esausti da essi derivanti. Fatte tutte queste considerazioni, si evince che il recupero delle materie prime seconde non è assolutamente un obiettivo scontato né semplice e la ricerca che vede coinvolti ENEA e Eco-PV è finalizzata al raggiungimento di due obiettivi principali: 1. Recupero dell’85% dei materiali costituiti da vetro e cornice, ottimizzando il processo per ottenere materie prime seconde con il maggior livello possibile di purezza, con un metodo a basso consumo e a basso impatto ambientale; 2. Recupero del restante 15% delle materie prime, privilegiando il recupero dei componenti metallici e delle celle. Il team che sta lavorando a questo progetto è composto dalla Dott.ssa Valeria Fiandra e dall’Ing. Lucio Sannino con la supervisione del Dott. Ezio Terzini per Enea e dall’Ing. Maria De Honestis e dal consulente esterno, Prof. Mauro Vignolini per ECO-PV.

Il recupero delle materie prime seconde da moduli fotovoltaici
1 Marzo 2019

O&M fotovoltaico, il Servizio Faster con drone di Eco-PV

ecopv News

Dal sito web Qualenergia.it del 01/03/2019, https://www.qualenergia.it/articoli/om-fotovoltaico-il-servizio-faster-con-drone-di-eco-pv/

“O&M fotovoltaico, il Servizio Faster con drone di Eco-PV

Un servizio per la mappatura e il monitoraggio tecnico di impianti FV fornendo all’asset manager il totale controllo sulle condizioni operative del proprio impianto FV.

Eco-Pv propone il Servizio Faster con drone, un progetto che nasce dall’esigenza di provvedere alla mappatura definitiva e al monitoraggio tecnico di impianti fotovoltaici fornendo all’asset manager il totale controllo sulle condizioni operative del proprio impianto FV, con un livello di dettaglio avanzato.

Il servizio Faster di Eco-PV prevede una serie di attività svolte in campo con un drone equipaggiato con fotocamere e altri dispositivi ad altissima risoluzione che permettono di eseguire verifiche tecniche aeree su di un impianto FV e di ottenere risultati molto precisi, con tempi di esecuzione ridottissimi rispetto le usuali verifiche di tipo manuale realizzate attualmente dall’operatore.

Usufruendo del Servizio Faster, il Consorzio Eco-PV dà la possibilità di geolocalizzare i moduli FV eseguendo una mappatura del layout d’impianto, rilevare i rispettivi numeri di serie, verificare le corrispondenze con le mappe catastali tramite una fotogrammetria aerea ed evidenziare eventuali anomalie grazie ad un’attenta analisi termografica.

La reportistica finale è gestita da un software che permette all’utente di:

  • visionare la struttura dell’impianto dal punto di vista statico e termografico
  • evidenziare porzioni d’impianto secondo le criticità
  • interrogare o ricercare i pannelli (es. numero seriale, anomalie, coordinate, marca, ecc.)
  • stampare a video o su carta le schede dei singoli pannelli.

La documentazione è in grado di fornire informazioni dettagliate sia a livello di visione d’insieme dell’impianto sia a livello puntuale di ogni singolo modulo ed è resa disponibile sul nostro spazio Cloud, aggiornabile e fruibile dinamicamente.”

O&M fotovoltaico, il Servizio Faster con drone di Eco-PV
13 Febbraio 2019

Impianti fotovoltaici a fine vita: ENEA e Eco PV per il recupero efficiente delle materie prime

ecopv News

Dal sito web Expoclima.net del 13/02/2019, http://www.expoclima.net/focus/progetti/impianti_fotovoltaici_enea_eco_pv_recupero_materie_prime.htm

“Impianti fotovoltaici a fine vita: ENEA e Eco PV per il recupero efficiente delle materie prime

Firmato un accordo ATS per la partecipazione a un bando MAATM che finanzia progetti per il riciclo degli impianti fotovoltaici

ENEA e Eco PV insieme per la ricerca sul riciclo e recupero delle materie prime provenienti dagli impianti fotovoltaici non più attivi, parteciperanno congiuntamente a un nuovo accordo di scopo nato per rispondere a un bando del MAATM.

La tutela ambientale e l’interesse al riciclo sono aspetti sempre più importanti della vita quotidiana e sociale, anche quando sono associati alle modalità di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Con la sempre maggiore diffusione dei sistemi di generazione FER risulta importante soffermarsi anche sulle possibilità di recupero delle materie componenti gli impianti che, per quanto sostenibili ed efficienti, hanno una durata nel tempo che, come tutto, non è infinita.

Gli impianti fotovoltaici più efficienti hanno un deterioramento progressivo e una vita utile che si aggira sui 25-30 anni, dopo dei quali ovviamente è necessario sostituire le parti che li compongono: pannelli, accumulatori, inverter (che hanno durata media di 10 anni). Ciò provoca un’enorme quantità di rifiuti compositi di difficile riutilizzo e, tutti noi sappiamo, perché il nostro pianeta possa continuare ad essere ospitale nel futuro è necessario che il riciclo diventi una parte centrale di ogni processo produttivo.

Partendo da questo presupposto l’agenzia nazionale Enea e il Consorzio Eco-PV hanno concluso un contratto ATS – Associazione Temporanea di Scopo, con il fine di dare operatività ad un progetto di ricerca sulle modalità di recupero delle materie prime seconde derivanti dai pannelli fotovoltaici dismessi.

Il progetto in questione risponde al “Bando per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)” indetto dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel 2018.

«Eco-Pv ed Enea rinnovano la loro partnership che continua a dimostrarsi vincente negli ambiti delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, per il recupero delle materie prime seconde a basso impatto sia economico che ambientale» ha riferito in una nota Eco-Pv.

Gian Piero Celata, dirigente Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche, ha a sua volta espresso soddisfazione per il nuovo progetto congiunto con il Consorzio, che da anni è riconosciuto dal GSE come ente idoneo alla raccolta e recupero dei moduli fotovoltaici a fine vita, affermando: «Con il cofinanziamento del ministero sono stati premiati i contenuti tecnici e innovativi che stiamo sviluppando sul tema, nonché il concreto impegno di trasferimento tecnologico e d’investimento imprenditoriale dimostrato dal partenariato».”

Impianti fotovoltaici a fine vita: ENEA e Eco PV per il recupero efficiente delle materie prime
12 Febbraio 2019

Recupero materie dai pannelli fotovoltaici, un accordo Enea ed Eco-PV

ecopv News

Dal sito web Qualenergia.it del 12/02/2019, https://www.qualenergia.it/articoli/recupero-materie-da-pannelli-fotovoltaici-accordo-enea-ed-eco-pv/

“Recupero materie dai pannelli fotovoltaici, un accordo Enea ed Eco-PV

Il contratto Ats tra Enea e il Consorzio Eco-Pv renderà operativo un progetto di ricerca legato a un bando del ministero dell’Ambiente, legato al recupero delle materie prime seconde da pannelli fotovoltaici.

L’agenzia nazionale Enea e il Consorzio Eco-Pv hanno sottoscritto un contratto di ATS (Associazione Temporanea di Scopo) per rendere operativo un progetto di ricerca legato a un bando del ministero dell’Ambiente, finalizzato al recupero delle materie prime seconde da pannelli fotovoltaici.

Enea ed Eco-Pv erano infatti risultate aggiudicatarie del “Bando per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)” indetto dal Ministero nel 2018.

«Eco-Pv ed Enea rinnovano la loro partnership che continua a dimostrarsi vincente negli ambiti delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, per il recupero delle materie prime seconde a basso impatto sia economico che ambientale», ha dichiarato in una nota il Consorzio Eco-PV.

«Con il cofinanziamento del ministero sono stati premiati i contenuti tecnici e innovativi che stiamo sviluppando sul tema, nonché il concreto impegno di trasferimento tecnologico e d’investimento imprenditoriale dimostrato dal partenariato», aggiunge poi Gian Piero Celata, dirigente Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche.”

Recupero materie dai pannelli fotovoltaici, un accordo Enea ed Eco-PV
11 Febbraio 2019

Enea ed Eco-Pv insieme per R&D su recupero materie prime da FV

ecopv News

Dalla rivista Solare B2B del 11/02/2019, http://www.solareb2b.it/eco-pv-ed-enea-recupero-materie-prime-fv/

“Enea ed Eco-Pv insieme per R&D su recupero materie prime da FV

L’agenzia nazionale Enea e il Consorzio Eco-Pv hanno sottoscritto un contratto di ATS (Associazione Temporanea di Scopo) per rendere operativo un progetto di ricerca legato a un bando del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, finalizzato al recupero delle materie prime seconde da pannelli fotovoltaici. Enea ed Eco-Pv erano infatti risultate aggiudicatarie del “Bando per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)” indetto dal ministero nel 2018.

«Eco-Pv ed Enea rinnovano la loro partnership che continua a dimostrarsi vincente negli ambiti delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, per il recupero delle materie prime seconde a basso impatto sia economico che ambientale» ha dichiarato in una nota il Consorzio Eco-Pv.

Anche Gian Piero Celata, dirigente Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche, esprime soddisfazione per l’accordo: «Con il cofinanziamento del ministero sono stati premiati i contenuti tecnici e innovativi che stiamo sviluppando sul tema, nonché il concreto impegno di trasferimento tecnologico e d’investimento imprenditoriale dimostrato dal partenariato».”

Enea ed Eco-Pv insieme per R&D su recupero materie prime da FV
11 Febbraio 2019

Eco-Pv ed Enea in ATS per la ricerca e sviluppo a seguito del bando del MATTM

ecopv News

Dal sito web Comunicati.net del 08/02/2019, http://www.comunicati.net/comunicati/aziende/ecologia/523573.html

“Eco-Pv ed Enea in ATS per la ricerca e sviluppo a seguito del bando del MATTM

Roma, 08/02/2019

Dopo essere risultati aggiudicatari del “Bando per il cofinanziamento di progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie di recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)” indetto dal MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) nel 2018, Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e il Consorzio ECO-PV hanno sottoscritto il contratto di ATS (Associazione Temporanea di Scopo) per rendere operativo il progetto di ricerca oggetto del bando del MATTM e finalizzato al recupero delle materie prime seconde da pannelli fotovoltaici. Il Consorzio Eco-PV e l’Ing. Gian Piero Celata, dirigente Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche, hanno sottoscritto il contratto tra l’Agenzia e il Consorzio. 

Eco-PV e Celata presso la sede dell’Enea

«Con il cofinanziamento MATTM – ha commentato l’Ing. Celata – sono stati premiati i contenuti tecnici ed innovativi che stiamo sviluppando sul tema, nonché il concreto impegno di trasferimento tecnologico e d’investimento imprenditoriale dimostrato dal partenariato.»

«Eco-Pv ed Enea rinnovano la loro partnership – ha aggiunto in una nota il Consorzio – che continua a dimostrarsi vincente negli ambiti delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, per il recupero delle materie prime seconde a basso impatto sia economico che ambientale!».”

Eco-Pv ed Enea in ATS per la ricerca e sviluppo a seguito del bando del MATTM
23 Novembre 2018

Proof of Concept Enea: il Consorzio ECO-PV si aggiudica il bando a importo massimo

ecopv News

Dal sito web Comunicati.net del 23/11/2018, http://www.comunicati.net/comunicati/aziende/ecologia/505237.html

“Proof of Concept Enea: il Consorzio ECO-PV si aggiudica il bando a importo massimo

Nell’ambito del bando Proof of Concept 2018 indetto da Enea (fondo di finanziamento finalizzato alla realizzazione di progetti di sviluppo in grado di dimostrare la fattibilità di tecnologie messe a punto nei propri laboratori, allo scopo di favorirne il trasferimento tecnologico verso l’industria) il Consorzio ECO-PV è risultato essere tra i vincitori ed è risultato l’unico a ricevere l’importo massimo previsto dal bando.

«Questo piccolo traguardo è la comprova della bontà del nostro approccio al mercato e della nostra visione di economia circolare», ha dichiarato in una nota il Consorzio Eco-PV, «abbiamo ottenuto questo risultato grazie alle risorse interne, rappresentate dai colleghi, gli ingegneri Maria De Honestis e Luigi Zen, alla supervisione dell’Ing. Mauro Vignolini, e al team Enea composto dalla Dott.ssa Valeria Fiandra, dal Dott. Ezio Terzini, dall’Ing. Giorgio Graditi e dall’Ing. Lucio Sannino che ci stanno accompagnando in questo ambizioso progetto.» “

Proof of Concept Enea: il Consorzio ECO-PV si aggiudica il bando a importo massimo
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